De Martino
V. A. - Il de Martino - Rivista n. 19/20 - 2009 . Book
Il de Martino
Rivista dell’Istituto Ernesto de Martino
per la conoscenza critica e la presenza alternativa
del mondo popolare e proletario
N. 18, 2006; pgg. 120
Ernesto de Martino e Franco Basaglia:
la riflessione su identità/alterità
Atti del convegno di Follonica (GR)
Civica Pinacoteca “Amedeo Modigliani”
19 novembre 2005
a cura di Luciana Pieraccini
Sommario
- Presentazione
- Istituto Ernesto de Martino, Siamo uguali davanti a tutti. O dovremmo esserlo
- Saluti
- Claudio Saragosa, Saluto del Sindaco del Comune di Follonica
- Sabrina Gaglianone, Saluto dell’Assessore alla Cultura del Comune di Follonica
- Ivan Della Mea, Saluto del Presidente dell’Istituto Ernesto de Martino
- Lanfranco Binni, Lettera di saluto del coordinatore del progetto regionale “Porto Franco. Toscana. Terra dei popoli e delle culture”
- Relazioni
- Annamaria Rivera, De Martino e Basaglia: la dialettica del sé e dell’altro
- Clara Gallini, L’ambiguo statuto della follia
- Luigi Attenasio, Franco Basaglia ed Ernesto de Martino, “signori del limite”
- Alfonso M. Iacono, Critica della naturalizzazione. De Martino e Basaglia
- Pietro Clemente, Continuando a pensare a Basaglia e de Martino: storie di nostri pensieri
- Dibattito Conclusivo
- Appendici
- Ernesto de Martino, La guerra nucleare
- Franco Basaglia, La soluzione finale
- Maurizio Merico, Colloqui su Ernesto de Martino: l’esperienza politica
- Agostino Pirella, Un sogno firmato Franco Basaglia
- Libri ricevuti
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Ernesto de Martino e Franco Basaglia affermano con le loro ricerche, i loro scritti, le loro opere, che tutti, in senso sociale e politico e culturale e dunque umano, siamo uguali davanti a tutti: qui e ora. O dovremmo esserlo.
Laddove e allorquando questo non avvenga non c’è giustizia sociale, non uguaglianza e non libertà: non democrazia. […]
Le relazioni presentate [al convegno] hanno focalizzato i concetti di alterità e di identità così come emergono dal lavoro intellettuale, sociale, politico di Ernesto de Martino e di Franco Basaglia, un lavoro che traeva spunto e materia da precisi contesti culturali e sociali; e hanno dimostrato come l’indagine su tali concetti non possa certo considerarsi conclusa con le fondamentali elaborazioni demartiniane e basagliane, le quali forniscono anzi strumenti e itinerari di riflessione per indagare le problematiche indotte dal mutare degli scenari socio-culturali.
(dalla Presentazione dell’Istituto Ernesto de Martino)
[…] L’attuale congiuntura culturale dell’occidente non conosce il tema della fine al di fuori di qualsiasi orizzonte religioso di salvezza, e cioè come disperata catastrofe del quotidiano, del domestico, dell’appaesato, del significante e dell’operabile: una catastrofe, che narra con meticolosa e talora ossessiva accuratezza il disfarsi del configurato, l’estrniarsi del domestico, lo spaesarsi dell’appaesato, il perder senso del significante, l’inoperabilità dell’operabile.
(da La fine del mondo di Ernesto de Martino)
Solo l’esclusione dell’altro, del diverso, consente al potere di conservare la propria ideologia, senza tener conto delle sue contraddizioni. Ma il non tener conto delle proprie contraddizioni significa anche assumere l’ipotesi da cui si è partiti come un dato di fatto, la cui verifica è da evitare se non si vuole rischiare di venirne smentiti.
(da La soluzione finale di Franco Basaglia)
La questione identitaria è oggi più che mai centrale nella riflessione teorica di Porto Franco, per sviluppare pratiche interculturali efficaci che coinvolgano l’intera società toscana. Su questo tema abbiamo sviluppato […] il programma “Identità&Nomadismo”: per declinare la complessità delle “identità” in ogni direzione, decostruendo le dinamiche sociali e di potere che istituiscono l’“identità” come prigione sociale delle soggettività e come clava di potere da abbattere sulle diversità e sui “nemici”; per sviluppare invece le potenzialità umane, sulle linee di analisi e proposta politica che ci hanno insegnato, tra gli altri e le altre, Ernesto de Martino e Franco Basaglia.
(dal Saluto di Lanfranco Binni)