Materiali Sonori & Guascone Teatro: L¹ ORCHESTRA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA POPOLARE DI DANGHISJA in tour...


L’ORCHESTRA NAZIONALE
DELLA REPUBBLICA POPOLARE DI
DANGHISJA
con la partecipazione straordinaria di
ANDREA KAEMMERLE & la BANDA IMPROVVISA
e con Orio Odori (clarinetto); Arlo Bigazzi (basso); Ruben Chaviano Fabian (violino); Letizia Bonchi (violino); Sergio Odori (batteria);
Giampiero Bigazzi (assistente al Commissario del Popolo dell'Orchestra)
& la Filarmonica G. Verdi di Loro Ciuffenna.

venerdì 2 giugno . CASCIANA TERME (PI) . Teatro Verdi - ore 21.30
lunedì 5 giugno . PISA . Piazza Cavalieri - ore 21.30
sabato 17 giugno . SAN GIOVANNI VALDARNO . Centro storico - ©nottebianca - ore 22.30

“Quest’orchestra viene da un paese, posto in una zona non meglio definita fra i Balcani e il Caucaso, un paese piccolissimo, che confina con una decina di altri stati e dove il tempo si è fermato, ma volgendo al bene. Un bene che nasce da una tranquillità di fondo, una genuinità che è l’elemento di resistenza che l’ha fatto sopravvivere alla caduta dell’Impero.
Un’approssimazione un po’ contadina rispetto alle cose “industriali” che dominano il resto del mondo. Cioè quei valori e comportamenti negativi che alla fine avevano conquistato anche l’Impero, facendone poi un luogo peggiore di quei paesi dell’Altra Parte del Mondo che si era voluto combattere.
I modi di vita e di pensiero affermatisi in Danghisja portano invece – con qualche piccolo sotterfugio e approssimazione – a uno stato di cose pacifico, sereno, innocente. Anzi: semplicione. Che funziona, però. I danghisi vengono forse dai Sumeri… ma sono stati sempre aperti a tutti. Dicono di esser stati il cuore vero della civiltà… Un porto franco in attesa del passaggio. Dove da tutte le religioni hanno preso il meglio delle feste: il Natale è ovviamente cristiano, la Pasqua più bella è quella del popolo d’Israele, ma anche il Ramadam è molto buono e la meditazione non può che essere zen… E i danghisi pensano di aver inventato tutto prima… la musica per esempio... E’ un posto dove la fratellanza vera e la solidarietà sono alla base della convivenza civile. Mischiata da un po’ di ingenuità diffusa. Un candore che ha salvato la Danghisja e i suoi abitanti dal tracollo. Una purezza condita con l’idea di esser tutti contenti, di accondiscendere e di piacere in tutti i modi al resto dell’umanità. Una specie di mondo capovolto. La Repubblica Popolare di Danghisja (che l’Impero si ostinava a chiamare Danghistan) è tutto questo”.

Un’orchestra, il suo improbabile Commissario del Popolo e il loro esclusivo concerto. Trasposizione di arie liriche e conosciute canzoni (provenienti ovviamente dalla luminosa scuola dei compositori danghisi). E brani originali copiati dal repertorio di una delle bande più insolite della scena italiana. Grandi ritmi e risate. Un viaggio nell’Est dell’Est, alla scoperta di un popolo molto saggio. Per questo strano… Un popolo e una Repubblica che dalla sua recente indipendenza hanno messo sempre la cultura, la musica e l’amicizia al primo posto delle priorità. Un posto dove l’Atlante di riferimento è quello dell’Utopia...
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