gli eventi social e web di MATERIALI SONORI al tempo del virus: un primo bilancio.


MATERIALI SONORI:
"ABBIAMO CERCATO DI SALVARE IL SEME”.
 
La cooperativa culturale Materiali Sonori, nonostante la forte difficoltà economica dovuta alla totale sospensione dell’attività dal vivo e alla chiusura fino ad ora di negozi di dischi e libri, dal 7 marzo ha affrontato il periodo di isolamento con alcune mirate presenze sui social e nel web, cercando sempre di mantenere rilevante qualità delle proposte. 
Il corona virus ha bloccato la rassegna "Materiali In Scena" al Teatro di Cavriglia (AR), dopo due sole serate, ed è stata accolta la proposta dell’assessore Filippo Boni di “portare un po’ di teatro a casa nostra”. Quindi è stata allestita una vera e propria rassegna in diretta facebook, “Salviamo il seme!”, con la produzione di ben 43 materiali originali: interventi musicali, canzoni, brevi monologhi o semplici ma affettuosi saluti che hanno visto coinvolti artisti come Bobo Rondelli, Nada, Pierfrancesco Bigazzi, Letizia Fuochi, Giacomo Rossetti, Giuditta Scorcelletti, Girolamo Calcara (Diari Di Scena), Chiara Cappelli, Simone Baldini Tosi, Maurizio Geri, Stefano Corsi (Whisky Trail), Antonio Superpippo Gabellini, Stefano Saletti e Sale, Finaz (Bandabardò), Marco Zampoli e Letizia Bonchi (Flame Parade), Marco Badiali, Roberto Vasarri, Caterina Meniconi, Enrico Fink, Michele Marini, Bob Corn, Jacopo Parti (Compagnia della Salamandra), Piero Cherici, Giovanni Conversano, Orio Odori e la Filarmonica di Loro Ciuffenna, fino ad aver partecipato alla coinvolgente versione di “Bella Ciao” con Luca Canonici e il Coro della Misericordia di Cavriglia il 25 Aprile. I risultati sono stati sorprendenti: oltre 100.000 visualizzazioni.
La neonata "area cinema” della Materiali Sonori - con l'adesione del MEI Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza - dal 20 aprile al 4 maggio su facebook e su vimeo, ha proposto con notevole successo “My Short - Your Short”, una inedita rassegna di proprie produzioni e distribuzioni (in collaborazione con Black Oaks Pictures) molte delle quali per la prima volta sul web, ogni volta presentate dagli autori: Pierfrancesco Bigazzi, Sara Zunino, Elisa Billi e Cristiana Mecozzi, Beatrice Baldacci, Mirko Rigon, Christian Velcich, Roberto Maria Nesci, Matteo Tortora.
E poi ancora, in attesa della pubblicazione del loro “Majakovskji” (bloccato dalla pandemia), Arlo Bigazzi e Chiara Cappelli hanno presentato "Solitarie Comunanze Digitali – voci dalla rete”: musiche, parole e immagini orginali nate nelle varie abitazioni di Sara Di Lello, Maria Giovanna Geromel, Alessia Giovanna Matrisciano, Mirco Salvadori, per i testi; Mirio Cosottini, Marco Furelli, Lorenzo Boscucci, Arlo Bigazzi e Chiara Cappelli per le musiche e la recitazione; Lorenzo Moka Tommasini per la produzione; Giulio Torde Dell’Aquila, Pierfrancesco Bigazzi, Daniele Casolino per i video; Mattia Calosci per l'artwork. I quattro brani sono pubblicati su youtube e dal 22 maggio su tutte le piattaforme audio digitali del mondo.
 
“Non ci siamo fatti prendere dalla smania di presenza su social e web e non siamo andati nemmeno sui balconi a suonare” ha affermato Giampiero Bigazzi, presidente della Materiali Sonori abbiamo invece cercato di proporre performance originali, popolari e di qualità. Siamo inoltre intervenuti in alcune iniziative nazionali come quelle per il 25 Aprile e il Festival Day del MEI di Faenza e sostenuto i progetti didattici e di divulgazione di Letizia Fuochi o la bella performance di Enrico Fink e Stefano Corsi con Stefano Massini su Rai 5 il 1° Maggio. Abbiamo poi intensificato la presenza del nostro catalogo nel download e streaming planetari. Ci è piaciuta l’idea di 'salvare il seme', una citazione biblica lanciata da Filippo Boni per non disperdere la nostra essenza nonostante la piena che ci ha travolto. Adesso restiamo in attesa di ricominciare a presentare le nostre produzioni dal vivo, fra la gente: la rassegna al Teatro di Cavriglia, Fuochi e Dintorni allEstate Fiorentina, La Nostra Memoria Inquieta (se ci saranno le giuste condizioni organizzative) e soprattutto il Festival Orientoccidente. Questultimo è arrivato alla sua sedicesima edizione e non sarà certo il virus a cancellarlo. Troveremo, con la collaborazione dei Comuni del Valdarno aretino e fiorentino, il modo di farlo, a costo di posticipare o fare venti concerti tutti nel cortile della Materiali Sonori

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